L’UE a Versailles fa il punto per affrontare la crisi

La foto dei partecipanti al vertice di Versailles

L’Europa si è incontrata a Versailles sotto la presidenza di turno francese per affrontare i gravi temi dell’attuale momento politico. Difesa, sicurezza, energia i tempi sul tappeto. 

Al termine del vertisce scaturisce un’Ue più forte e più capace nel campo della sicurezza e della Difesa, più indipendente dalla Russia nel campo dell’energia e più autonoma nell’approvvigionamento delle materie prime.

Questa è la nuova Unione europea tracciata nella dichiarazione di Versailles, approvata all’unanimità dai ventisette capi di Stato e di Governo riuniti alle porte di Parigi.

Entro metà mese l’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen illustrerà “un’analisi dei divari degli investimenti nel settore della Difesa” e proporrà “ogni ulteriore iniziativa necessaria per rafforzare la Difesa europea”.

Sul fronte della Guerra la linea adottata dall’Ue dall’inizio del conflitto viene consolidata: dialogo (nelle prossime ore ci sarà una nuova telefonata tra Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo, Vladimir Putin); sanzioni (domani verrà adottato un quarto pacchetto concordato con il G7) e sostegno all’Ucraina, con il raddoppio (a un miliardo di euro) della fornitura di materiale militare.

Macron ha voluto mandare un messaggio chiaro a Putin. “Se continua con i bombardamenti arriveranno altre sanzioni massicce e che non escludono nulla”.

Compresi il bando alle importazioni di gas, petrolio e carbone russi e l’estensione dell’esclusione dello swift anche a Gazprombank. Più cauto invece Scholz che ha definito “una posizione europea” quella di non seguire gli Stati Uniti nel vietare le importazioni energetiche.

A vertice terminato l’Ue ha pubblicato il quarto pacchetto di sanzioni che prevede, tra l’altro, di vietare ogni export di lusso europeo verso la Russia; lavorare per escludere Mosca dal Fondo monetario internazionale e della Banca Mondiale; vietare l’import del settore siderurgico e vietare ogni importante investimento europeo nel settore energetico russo.

“Perchè non dovremmo alimentare la dipendenza energetica che vogliamo lasciarci alle spalle”, ha spiegato von der Leyen. 

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