Confcommercio: ripresa tra luci e ombre

Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio

L’atmosfera di incertezza continua a caratterizzare lo scenario economico anche a fronte di alcuni segnali di risveglio soprattutto nel comparto dei servizi, il turismo in particolare. Segnali che però come ha sottolineato il il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, presentando i dati della Congiuntura Confcommercio di maggio, rischiano di essere depotenziati dall’alto livello dell’inflazione.

Nel confronto con aprile 2021, l’Indicatore dei consumi Confcommercio (ICC) registra una variazione del +13,1%, sintesi di una crescita del 68,3% per i servizi e dello 0,7% per i beni. Rispetto allo stesso mese del 2019 la domanda, nel complesso, è ancora mediamente inferiore del 10,4% in termini reali, con i servizi legati al turismo che, pur in graduale recupero, segnalano una distanza significativa rispetto ai livelli pre-crisi.

Se le stime preliminari indicano un calo del PIL nel primo trimestre (-0,2% mensile) più contenuto rispetto alle attese, la stasi registrata dalla produzione industriale a marzo, dopo il rimbalzo di febbraio, e le prime indicazioni di un calo ad aprile, portano a guardare con una certa prudenza all’evoluzione nei mesi primaverili, nonostante i progressi registrati nel primo trimestre sul versante dell’occupazione”. “In base alle nostre stime, infatti – ha aggiunto Bella –  anche a maggio il PIL è in contenuto ridimensionamento (-0,4% su aprile), valore che comporterebbe una variazione su base annua del 3,7%“.

Per quel che riguarda l’inflazione, “dopo il rallentamento registrato ad aprile, determinato in larga parte dall’adozione di misure fiscali di contenimento dei prezzi al consumo dei beni energetici, è attesa mostrare nel mese di maggio una nuova accelerazione. Rispetto ad aprile si stima un incremento dello 0,4%, con una variazione del 6,6% su base annua”.

A marzo 2022 la produzione industriale, dopo il recupero di febbraio, è risultata stazionaria. Il confronto su base annua registra un incremento del 2,9%

Per quel che riguarda i prezzi al consumo si stima per il mese di maggio 2022 una variazione dello 0,4%su base mensile e del 6,6% su base annua. “Al permanere di dinamiche ancora espansive per i prezzi degli energetici non regolamentati – si legge nella nota dell’Ufficio Studi – si associano in misura sempre più evidente le tensioni nel settore alimentare e in alcuni segmenti dei servizi. Stante le criticità che ancora attraversano i mercati delle materie prime e le filiere di approvvigionamento è sempre più complicato individuare l’inizio di una fase di rientro di queste dinamiche”.

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