Allarme gas se la Russia ci chiude i rubinetti

Mentre nell’Unione Europea si fanno chiacchiere sulla transizione ecologica e i tagli alle importazioni di gas dalla Russia e si gira il mondo a mendicare presso i vari tiranni locali, la Russia fa i fatti e inizia a tagliarci le forniture di gas.
Per ora si chiamano fermate tecniche, interventi programmati, manutenzioni. Ma di fatto si tratta di blocco di forniture.
Intanto arriva la chiusura temporanea del gasdotto Nord Stream dall’11 al 21 luglio. Lo ha annunciato il colosso del gas russo Gazprom. La conferma è arrivata anche da Nord Stream Ag che ha spiegato che la chiusura era legata a riparazioni programmate.
“Dall’11 al 21 luglio 2022, Nord Stream Ag – sottolinea la società- interromperà temporaneamente entrambe le linee del gasdotto Nord Stream per lavori preventivi programmati, compresi i test di componenti meccanici e sistemi di automazione, per garantire un funzionamento efficiente, sicuro e affidabile del gasdotto”.
E soprattutto la Germania teme lo stop totale della fornitura di gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream.
Il presidente dell’Agenzia federale delle reti, Klaus Muller, ha affermato che la manutenzione di routine del gasdotto potrebbe “trasformarsi in una manutenzione politica che durerà più tempo”. E se il flusso di gas proveniente dalla Russia dovesse fermarsi “per un periodo lungo, allora dovremo parlare seriamente del risparmio” nei consumi di energia”
Intanto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen invita l’Ue a prepararsi all’eventualità che la Russia tagli “completamente” le forniture di gas. “Dobbiamo prepararci per ulteriori problemi nelle forniture di gas, anche per un taglio completo da parte della Russia – ha detto intervenendo nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo – nel complesso oggi 12 Paesi membri sono direttamente colpiti da una riduzione totale o parziale delle consegne di gas”.