Il Governo vara una profonda riforma fiscale: tre aliquote Irpef e flat tax

Roma, 23 ott. (askanews) – “Le cose accadono se si lavora in squadra”. Lo avrebbe detto Giorgia Meloni in Cdm secondo quanto riferisce il ministro della Pa, Paolo Zangrillo. “Ha fatto – ha spiegato – un richiamo alla lealtà, allo spirito di squadra della nostra compagine”. “Se tutti lavoriamo con senso di responsabilità, con onore e soprattutto con lealtà io credo che i risultati arriveranno”, ha aggiunto Zangrillo.

Il Consiglio dei ministri ha varato la riforma fiscale che prevede alcune importanti novità.
“Con la riforma dell’Irpef si garantisce l’equità orizzontale, attraverso la riduzione della pressione fiscale, passando da 4 a 3 aliquote e con l’obiettivo della flat tax per tutti”, ha comunicato il Mef, in una nota. Con il provvedimento sarà anche “garantita la razionalizzazione e semplificazione dell’intero sistema Irpef (redditi agrari, fabbricati, finanziari, da lavoro dipendente, autonomo, d’impresa e diversi). La delega prevede inoltre la revisione delle tax expenditures, che oggi comprende più di 600 voci”.

Per prima cosa la riforma rivoluziona l’Irpef, con la riduzione delle aliquote da 4 a 3. Le due ipotesi non indicate nella delega sono: 23%, 27% e 43% o 23%, 33%, 43%.

E  le flat tax per tutti resta un obiettivo di legislatura, per i dipendenti arriva la flat tax incrementale. Per le imprese arriva la nuova Ires a due aliquote per far pagare di meno chi più assume ed investe; si punta poi al graduale superamento dell’Irap con priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti.

Ci sarà il concordato preventivo biennale e un rafforzamento dell’adempimento collaborativo: “si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale – dice il Mef – che diventa preventiva e non più repressiva”. Il governo vuole anche rimettere mano a tutto il sistema sanzionatorio tributario. In particolare per le sanzioni penali si userà un occhio di riguardo per chi si trova impossibilitato a pagare il tributo per fatti a lui non imputabili: nella valutazione della “rilevanza penale” del fatto si terrà conto anche dei casi in cui siano stati raggiunti accordi in sede amministrativa e giudiziaria.

  

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